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Dalla sua vigna dei Mille Anni si racconta e ci racconta il Festival lAvvocato Benedetto Migliaccio, Presidente dell’iniziativa “Torri in Festa Torri in Luce”.

L’Avv.Benedetto Migliaccio rappresenta l’esempio calzante di passione e determinazione per la propria terra. Una divulgazione culturale, scientifica ed anche filologica della storia contadina ed architettonica d’Ischia, lo hanno portato ad aprire le porte della sua tenuta Migliaccio, in località Jesca a Serrara Fontana, svelando le sue bellezze e le meraviglie della vigna dei “Mille Anni”.”

Avvocato, ci parli del suo rapporto con "Torri in Festa Torri in Luce

“Nel 2011 l’Arch. Aldo Imer, ideatore del Festival, mi coinvolse sapendo che avevo una collezione quasi completa di antiche mappe dell’Isola d’Ischia, dal cinquecento in avanti. Così organizzammo una mostra permanente all’interno del complesso del Torrione. La mia conoscenza con l’Arch. Imer ci permise di approfondire tutta una serie di discorsi legati alla raccolta di materiale documentario di libri. Questa vocazione a raccontare la storia dell’isola d’Ischia infine è stata così approfondita di anno in anno fino a quando non sono diventato io stesso membro del direttivo”.

Agricoltura, paesaggio, la Vigna dei Mille Anni…

“Durante una serata, l’Architetto Imer ebbe la grande intuizione di legare il paesaggio vitato, i vitigni, all’architettura. Nacque così “VinArch”, una nuova storia collegata strettamente da un connubio indissolubile, in quanto il territorio viene governato sia dagli architetti quanto dal lavoro degli uomini in agricoltura. Il paesaggio circostante che ne deriva è così la risultante, in questi casi definisco il paesaggio sublime Mediterraneo.   L’incrocio tra la naturalità e l'opera dell’uomo. Qui tanto il costruito quindi la città, i monumenti, i paesi, quanto il paesaggio agricolo condotto con maestria  (superfici vitate, zone costiere come quella amalfitana) secondo le buone regole dell’Agricoltura, esprimono il concetto di Sublime e la grande diversità del paesaggio italiano”

Vino, arte, cultura, paesaggio si incontrano in un evento unico, come avete proseguito in questo senso il vostro percorso?

“Abbiamo cominciato a raccontare attraverso i vigneti la storia dei paesaggi del territorio. E più avanti ancora abbiamo avuto la fortuna di incrociare anche la sessione Italiana del dell'organizzazione mondiale dei paesaggi terrazzati che nel 2016  ci ha dato una delle più grandi soddisfazioni, selezionandoci tra diciotto paesaggi di cui solo tre provenienti dal centro-sud dell’Italia. Durante il momento celebrativo, che si tenne nel cuore del Veneto, sbaragliammo paesaggi come quelli dei Vigneti delle Langhe, dei Vigneti del Brunello e ancora delle dolci colline Senesi. Fummo infatti prescelti sia come prodotto che come location, in qualità di Vigna dei Mille Anni, rappresentando l’Italia come dono alla Spagna, prossimo paese organizzatore della medesima iniziativa”

Un incontro felice con Torri in Festa Torri in Luce, dunque…

“Di soddisfazioni ve ne sono state tante. Tutto nasce da questo felice connubio. Da questo paesaggio culturale che coniuga in maniera eccelsa  e combina l'opera dell’uomo, le vocazioni del territorio e soprattutto la grande tradizione enologica dell'isola di Ischia, alle sue architetture. A Torri in Festa Torri in luce va dunque questo valore indiscusso, di avere coniato una concezione diversa del paesaggio e della sua interpretazione. Un legame indissolubile che si è stabilizzato e che si avvale chiaramente di una schiera di collaborazioni, di interventi e di nuovi progetti, anno dopo anno sempre più interessanti ed importanti”.